Friday 24 February 2012

Primo Marzo 2012 – giornata di mobilitazione e rivendicazione contro lo sfruttamento e il razzismo

comunicato stampa

Anche quest’anno cittadini italiani e cittadini stranieri chiamano a una mobilitazione nazionale contro lo sfruttamento, contro il razzismo e per i diritti di tutti i lavoratori, senza distinzione di origine e estrazione sociale.
L’Italia ha visto negli ultimi mesi sempre più l’acuirsi di tensioni sociali, dovute alla crisi economica e a politiche non lungimiranti sul lavoro e l’occupazione e a farne le spese sono state le classi meno abbienti, quelle dei lavoratori dipendenti, siano essi migranti siano essi italiani, siano questi "regolari" o no.
Il primo marzo, che è nato come sciopero dei migranti, quest’anno assume ancora di più il valore e l’importanza dell’unione nelle lotte e nelle rivendicazioni dei nuovi e dei vecchi cittadini, perché vittime allo stesso modo di un sistema che a tutti noi sta facendo pagare una crisi che non abbiamo generato.

Inoltre i crescenti e preoccupanti episodi di razzismo non possono lasciarci muti e indifferenti, dall’uccisione dei ragazzi senegalesi a Firenze a dicembre all’ultimo episodio di violenza di cui è stato vittima un ragazzo cileno proprio nella nostra Milano del cambiamento.
 Per questo di nuovo, associazioni e cittadini, chiamiamo la nostra città a scendere in piazza giovedì primo marzo, a manifestare per un’Italia migliore e  a dire con chiarezza che il razzismo non è solo un fenomeno culturale, ma che si appoggia su leggi e provvedimenti amministrativi che considerano i migranti solo come braccia da sfruttare:
 La condizione dell'immigrato non è separata da quella di tutti gli altri.La clandestinità politica dei migranti e il razzismo istituzionale hanno reso tutti piùinsicuri.È così, nel contratto di soggiorno per lavoro e nella costituzione dei CIE(Centri di Identificazione ed Espulsione).E’ stato così, nella sanatoria truffa del 2009 e nella logica dei flussi.E’ stato così, nella creazione dell’emergenza profughi dopo le rivoluzioniin Nord Africa e nel mancato riconoscimento di fatto del diritto d’asilo.È così, per i figli dei migranti che rivendicano/chiedono il diritto di cittadinanza.E’ così, nel principio del permesso di soggiorno “a punti” e nella tassa sulpermesso di soggiorno, che vorrebbero scaricare sul salario dei migranti ilcosto di queste politiche.Chiediamo tutti insieme. 1. L’abrogazione della legge Bossi-Fini e la cancellazione del contrattodi soggiorno per lavoro;2. La chiusura di tutti i CIE;3. Il diritto di cittadinanza ai bambini nati in Italia;4. Dire NO al permesso a punti;5. Dire NO a nuove tasse per il rinnovo del permesso di soggiorno;6. La regolarizzazione di chi non ha un permesso di soggiorno, senzatruffe;7. Il riconoscimento della protezione umanitaria per i rifugiati;8. Il diritto di voto amministrativo agli immigrati residenti

Mobilitamoci: diamoci tutti appuntamento in Piazza Duomo a Milano dalle ore 17,30 alle 19 il Primo Marzo 2012

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