Tuesday 25 January 2011

SECONDA TRASMISSIONE


SECONDA TRASMISSIONE: 29 E 30 GENNAIO

SECONDA TRASMISSIONE: 29 E 30 GENNAIO
IN PIAZZA MINNITI (DIETRO PIAZZALE LAGOSTA - MM3 ZARA)

SABATO 29 DALLE ORE 18 ALLE 24:
Ore 18.30-20: Compilazione delle domande di Decreto flussi 2010
a cura della Rete di sportelli immigrati Arci

Ore 19: VIDEO “Braccianti del XXI secolo”
Video realizzato dalla Brigata di Solidarietà Attiva all’interno del progetto di accoglienza contro lo sfruttamento del lavoro nero

Ore 19.30: DIBATTITO: “LAVORO NERO? CONOSCI I TUOI DIRITTI!”
A cura di: Dr Nicola Solfrizzo, Drssa Pamela Priore e Dr Fabio Artese
alla fine del dibattito sarà possibile fare delle consulenze agli avvocati

ore 19 Ana Charun y Canela musica afro-peruana *

Ore 20 Cena a prezzi popolari
a cura della brigata di solidarietà attiva di Milano

Ore 21-23 Musica per ballare con Dj Ali Babà*

DOMENICA 30 GENNAIO DALLE ORE 16 ALLE ORE 22
Ore 17 DIBATTITO: “LA DIRETTIVA EUROPEA SUI RIMPATRI”
A cura di Luca Masera Docente di diritto penale all’Università di Brescia

Ore 18.30-20: Compilazione delle domande di Decreto flussi 2010
a cura della Rete di sportelli immigrati Arci

Ore 20 Cena a prezzi popolari
a cura della brigata di solidarietà attiva di Milano

ore 20 El Chaval de Oro Musica messicana *

E TANTA, TANTA MUSICA PER BALLARE!!!!

ORGANIZZA IMMIGRATI AUTORGANIZZATI:
immigratiautorganizzatimilano@gmail.com 3200118441 – 3292166500 (arabo)
* Gli spettacoli musicali sono stati organizzati grazie al contributo delle associazioni Convergenza delle Culture e Studio 3R.

ADERISCONO ALLA CAMPAGNA: Insieme per la Pace (Milano); Studio 3R (Milano); Associazione dei Senegalese di Milano e Provincia; Convergenza delle culture (Milano); Todo Cambia (Milano); Brigata di solidarietà attiva (Milano); Arcobaleni in Marcia gruppo L.G.B.T. (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali) di ispirazione umanista; Università Migrante (Milano); Il ponte; Patrizia Quartieri (consigliere comunale); “Sportello Foppette" di Convergenza delle Culture; I Radicali di Milano; Arci Variazioni; Sinistra Critica; Arci Milano; blog Corriere Immigrazione; Comitato Milanese Acquapubblica; XXD, rivista di varia donnità; Naga

Wednesday 12 January 2011

TRASMISSIONE N° 1


SABATO 15 GENNAIO


TRASMISSIONE N° 1 



parole, musica, immagini

DALLE ORE 17 A MEZZANOTTE
ALLE COLONNE DI SAN LORENZO

(Tram 3, bus 94) 

IMMIGRATI AUTORGANIZZATI 

Info:

- 3200118441 
 3392328678 
– 026889561 
      - 3292166500 (arabo)


Facebook: Immigrati Autorganizzati Milano

Tuesday 4 January 2011

“TORRE CHIAMA TERRA”

 LUNEDì 10 GENNAIO ORE 19 ASSEMBLEA IN VIA OGLIO 21 PRESSO ARCI CORVETTO 
“TORRE CHIAMA TERRA”
 diritti per tutti

Beep Beeep! C.Q - C.Q.! Questo è un messaggio per TUTTI i naviganti dello spazio cittadino,
per i PASSANTI, per i distratti e gli attenti, per tutti i terrestri,
bipedi ragionanti sparsi sul pianeta Terra e soprattutto
per quelli che s’affollano nei pochi chilometri quadrati denominati “Milano”
Beep Beep! Siete connessi? Il collegamento è attivo?
Date conferma! GRZ Torre chiama Terra, Rispondete! (o, semplicemente, LEGGETE!)
Torre chiama terra...
Segue messaggio su problemi terra terra, mostruosamente complicati
da malefico intervento di mostruosa entità aliena (nome in codice: governo B.”). Beeep!
Seguiranno ulteriori comunicazioni, sparse per le piazze e le strade di Milano.
Basterà andarle a cercare. Beep!

Vi ricordate quelli sotto e sopra la torre di via Imbonati? Ora siamo nelle vie e piazze di Milano per “chiamare e richiamare ancora i terrestri” sui nostri perchè. Immigrati e italiani, più che mai insieme, per rivendicare diritti per tutti!

TORRE CHIAMA TERRA PERCHÈ: un’economia trasparente aumenta il benessere di tutti!


SANATORIA TRUFFA: il problema non è stato ancora risolto e migliai di immigrati che lavorano in Italia rischiano di rimanere nella clandestinità e nelle grinfie del lavoro nero. Noi chiediamo al governo un permesso per attesa occupazione per tutti gli immigrati che sono stati truffati durante la sanatoria.


VOGLIAMO VIVERE E LAVORARE ALLA LUCE DEL SOLE: Ci sono migliai di immigrati che vivono e lavorano in Italia ma che, nel 2009, non hanno potuto fare domanda di sanatoria perchè non erano colf o badanti. Ora il governo farà uscire un nuovo decreto flussi che però è valido solo per gli stranieri che sono ancora nel loro paese di origine. Per quelli che sono già qua non esiste nessun meccanismo che permetta i loro datori di lavoro di assumerli.
Questo buco legislativo produce un mercato di lavoratori in nero, in mano a caporali o intermediari che “recuperano manodopera” a piazzale Loreto o davanti ai cancelli dell'Ortomercato. Favorisce l’evasione fiscale e la riduzione delle regole di sicurezza sul lavoro, peggiora le condizioni di lavoro per tutti. Noi chiediamo al governo la possibilità di avere un permesso di soggiorno per chi denuncia il lavoro nero e per chi dimostra il suo inserimento nella realtà sociale.
Regolarizzare questo persone servirebbe a sanare le irregolarità contributive e fiscali, a ridurre lo sfruttamento del lavoro nero e rompere l'odioso meccanismo del ricatto a cui sono sottoposti i lavoratori senza permesso di soggiorno, a far cessare l'uso strumentale della guerra fra lavoratori per abbassare il costo del lavoro; ad aumentare gli introiti delle cassa dello Stato per sostenere il sistema di welfare e di protezione di tutti i cittadini.


Uno stato che, per demagogia, non vuole vedere i vantaggi di stabilizzare un economica trasparente è uno Stato che non ha futuro.


LA CRISI LA STIAMO PAGANTO TUTTI, MA PER GLI IMMIGRATI È PEGGIO: un immigrato che rimane senza permesso di soggiorno può avere una sola volta nella sua vita un permesso per dissocupazione che dura 6 mesi. Se entro questi 6 mesi non trova un lavoro diventa irregolare, anche se vive in Italia da 20 anni, anche se i suoi figli sono nati qua, anche se considera ormai questa come casa sua. Per questo noi chiediamo al governo il prolungamento della validità dei permessi di soggiorno.

TORRE CHIAMA TERRA PERCHÈ: più diritti e responsabilità per gli immigrati significa garantire e allargare l'esercizio dei diritti per tutti!

DIRITTO DI VOTO: Cittadinanza significa prima di tutto partecipazione attiva. Per questo riteniamo fondamentale che in Italia si allarghi - come il 2 giugno del 1946 per le donne - il diritto di voto agli immigrati. Includere nel meccanismo democratico del voto i cittadini immigrati che vivono stabilmente in Italia significa rafforzare la rappresentanza e chiudere la stagione demagogica e xenofoba del rappresentare gli immigrati come il nemico e il principale colpevole della crisi che viviamo.

DIRITTO DI CITTADINANZA PER CHI NASCE E CRESCE IN ITALIA: I figli degli immigrati nati e cresciuti in Italia, non hanno diritto alla cittadinanza. Anche se per loro questa è la propria casa devono continuare ad avere un permesso di soggiorno che possono perdere se perdono il lavoro. Dove sarebbero rimpatriati questi giovani se diventano irregolari? Noi chiediamo la riforma della legge sulla cittadinanza affinché si passi dal criterio di jus sanguinis al criterio di jus soli.

DIRITTO ALL’ASILO POLITICO: L’art. 10 della costituzione italiana riconosce il diritto d’asilo “allo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche”. Tuttavia non esiste una legge che permetta una reale accoglienza di tutte quelle persone che arrivano scappando dalle guerre. Chiediamo sia emanata una legge in materia di asilo politico.
Una società e una politica pronta ad allargare i diritti è una società che si proietta verso il futuro. Una società chiusa su se stessa è meno democratica e senza futuro.

TORRE CHIAMA TERRA PERCHÈ: il razzimo e la xenofabia non sono degni dell’Italia!

CHIUDERE I CENTRI DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE (CIE): Una persona può essere privata della liberta soltanto se commette un reato penale. I CIE, invece sono luoghi in cui gli immigrati possono essere privati della libertà, fino a 180 giorni, senza aver commesso un reato penale. Tutti gli immigrati “regolarizzati” dalla sanatoria del 2009 potevano essere potenzialmente rinchiusi in questi centri. La loro unica colpa sarebbe stata quella di non avere un permesso di soggiorno. Questa situazione sancisce la esistenza di un diritto speciale per alcune persone (un doppio binario giuridico legale) che non è compatibile con lo Stato di diritto. La storia dovrebbe insegnare qualcosa in merito al pericolo che rappresentano le leggi speciali.
Se esistessero meccanismi per permettere la regolarizzazione dei cittadini immigrati i costi alti investiti in modo non efficienti nei CIE potrebbero essere investite nel creare reali politiche di accoglienza.

COSTRUIRE UNA CULTURA DI CONVIVENZA: “Se ne tornino a casa loro! Non c'è abbastanza lavoro per noi italiani, figurarsi per loro, via!” dicono i rappresentanti del pensiero leghista. Cosa succederebbe se queste parole diventassero il credo in altre parti del mondo? Decine di milioni di emigrati, compresi i figli nati in quei paesi, dovrebbero tornare in Italia.
La diffusione di una (non) cultura dell'odio razzista, non solo non fa giustizia ai milioni di italiani che hanno vissuto la stessa esperienza in direzione opposta, ma di fatto non fa che alimentare una spirale violenta e becera antica quanto l'Impero Romano. Un Divide et Impera che assume nuove forme e individua nuovi soggetti: lavoratori italiani contro lavoratori immigrati.
È invece necessario accompagnare la società italiana – e i suoi cittadini, autoctoni e immigrati -  nelle trasformazioni che i movimenti migratori inducono anche nel Bel Paese, affinché tutti ne possano ricavare il maggior numero di vantaggi, riducendo al minimo le sofferenze, i disagi e i traumi e raccogliendo la richezza che questo processo può rappresentare. NOI CI STIAMO PROVANDO!


Per questo TORRE CHIAMA TERRA perchè affermare i diritti dei più deboli
vuol dire affemare i diritti di tutti!

Venite a trovarci!
LUNEDì 10 GENNAIO ORE 19 ASSEMBLEA IN VIA OGLIO 21 PRESSO ARCI CORVETTO 

IMMIGRATI AUTORIGANIZZATI
immigratiautorganizzatimilano@gmail.com

Monday 3 January 2011

BILANCIO VIA IMBONATI


DOPO “LA MOSSA DELLA TORRE”: una valutazione di questa esperienza

La protesta condotta sopra e sotto la torre di via Imbonati a Milano, si è conclusa. Si è chiusa quella fase molto speciale della nostra mobilitazione, ma la lotta continua.
L’iniziativa di via Imbonati è nata in primo luogo come tentativo di proseguire, facendole eco, la clamorosa protesta dei fratelli immigrati saliti sulla gru a Brescia e di coloro che li hanno sostenuti dal presidio di piazza San Faustino.
Il problema della “sanatoria truffa” era stato, sin dal giugno scorso, al centro di numerose iniziative a Milano, promosse dal Comitato Immigrati. Però, sino a quel momento, non vi era stato alcun ascolto da parte delle istituzioni né attenzione da parte dell’opinione pubblica.
Quindi, consideriamo che l’iniziativa della torre abbia raggiunto alcuni dei suoi obiettivi: le conseguenze disastrose della sanatoria truffa del 2009, con 50mila immigrati che rimarranno senza permesso di soggiorno, sono state portate sotto gli occhi di tutti.
La mossa della torre ha funzionato anche da “moltiplicatore della solidarietà”: intorno alla torre e alle nostre rivendicazioni è cresciuta una vastissima rete di solidarietà. In una città distratta e frammentata come Milano non è cosa di tutti i giorni! Gente comune e persone impegnate in politica o nel sociale ci hanno fatto sentire il loro sostegno, è cresciuto uno schieramento ampio e composito come mai era accaduto in questa città.
Inoltre, un aspetto fondamentale che ha contraddistinto questa lotta è stato l’approccio non violento che sin dall’inizio il Comitato Immigrati di Milano ha affermato nella gestione della piazza.
La spontaneità ha segnato in modo contraddittorio questa esperienza: infatti, se da un lato ha consentito di far esprimere le energie di cittadini e cittadine che per la prima volta si impegnavano in prima persona, dall’altro, sin dalla preparazione dell’iniziativa, questa ha sofferto di una notevole mancanza di pianificazione: si è proceduto giorno per giorno, per giunta con le difficoltà di comunicazione e coordinamento tra gli attivisti sopra e sotto la torre. Questa debolezza si è dimostrata in tutta la sua gravità quando si è trattato di valutare i primi risultati concreti della protesta, successivamente all’incontro in prefettura del 22/11, e soprattutto di decidere come proseguire.
Nella riunione del 22 novembre la maggioranza del Comitato Immigrati di Milano fa le seguenti valutazione:
“1)      Si valuta positivamente l’incontro col prefetto è l’apertura del tavolo. Sarà compito del Comitato Immigrati vigilare perché i risultati si realizzino
2)      Si valuta positivamente che il Comitato Immigrati di Milano è riuscito a mettere insieme le forze sociali e sindacali come mai era successo a Milano
3)      Si valuta che i successi ottenuti finora sono risultato della mossa della torre. È stata questa mossa che ha permesso di unire soggetti diversi (Cub, Cgil, Cisl, Uil, Naga, Arci, Acli, ecc) i quali hanno riconosciuto il valore e ruolo politico del Comitato immigrati di Milano quindi proponiamo ai fratelli che sono sulla torre di scendere per continuare la lotta in maniere diverse. In primo luogo convocando un’assemblea a Milano per il 26 novembre di tutte le realtà milanesi per discutere sull’assemblea nazionale del 28 novembre. In secondo luogo partecipando all’assemblea nazionale a Firenze il 28 novembre. In terzo luogo organizzando nuove iniziative che abbiano un carattere continuativo per continuare la lotta per raggiungere l’obbiettivo del permesso di soggiorno per tutti”.

Tuttavia, durante l’assemblea del 23 novembre le opinioni si sono divise. La maggioranza del comitato proponeva che era arrivato il momento di scendere dalla torre e di proseguire con altre forme di lotta. Questa valutazione partiva dalla consapevolezza dei risultati parziali ma tuttavia positivi ottenuti, ma soprattutto perché sussistevano le condizioni per scendere dalla torre, per chi era senza documenti, senza correre eccessivi pericoli. Rimanere sulla torre avrebbe voluto dire mettere in pericolo queste minime condizioni di sicurezza. Infatti nei giorni immediatamente successivi fu possibile che il ragazzo egiziano scendessi dalla torre senza correre pericolo, cosa che invece non fu più possibile per il ragazzo marocchino.
Altri ritennero, invece, che la protesta sulla torre andasse proseguita finché si ottenessi il permesso di soggiorno per tutti o almeno per quelli “che si erano impegnati di più” sotto la torre . Questa opzione fu sostenuta adducendo, inoltre, la possibilità (o la certezza) che in pochi giorni si sarebbero potuti ottenere dei permessi di soggiorno per gli immigrati truffati. La responsabilità di questa “promessa” è esclusivamente di chi l’ha pronunciata, basandosi su informazioni infondate, confuse o deliberatamente distorte. L’intervento scomposto e male informato di alcuni soggetti ha contribuito a rafforzare la credibilità di tale opzione quando, purtroppo, credibile non era.
Allo stesso modo, l’azione irresponsabile di altri ha creato ulteriore confusione, tensione e disorientamento.
Si è giunti così al 2 novembre, quando il ragazzo marocchino e Marcelo sono dovuti scendere dalla torre, visto il preoccupante stato di salute del primo. A quel punto le condizioni per una conclusione in sicurezza della protesta erano venute meno e, purtroppo, il ragazzo marocchino è stato fermato e poi rinchiuso in un C.I.E.
Questo fatto, così come i precedenti provvedimenti di espulsione nei confronti degli attivisti di Brescia, ci addolora e ci indigna e ci sprona a proseguire la nostra battaglia contro le leggi ingiuste. Ma siamo chiari nel dire che questa situazione poteva evitarsi se si evitavano discorsi populisti, dannosi personalismi e facili estremismi che altro non fanno che giocare sulla pelle di chi è più debole.

Non vogliamo dilungarci sul fatto che tra chi non condivideva le nostre proposte ci sia stato qualcuno che ci abbia accusato di “vendere i fratelli”, di essere “pagati dalla polizia” e altro ancora. Ma, non lo facciamo: queste tristi stupidaggini, senza bisogno d’ulteriori commenti, indicano soltanto la pochezza di chi le ha pronunciate.
Oltretutto, non ne abbiamo il tempo. Abbiamo molto altro da fare. Da un lato, per mettere a frutto l’accordo con la prefettura: faremo il possibile per strappare alla macchina burocratica ogni singolo permesso di soggiorno e questo darà un senso alla fatica fatta sopra e sotto la torre. Dall’altro, proseguiremo il percorso della protesta e della lotta: tutti gli immigrati che vivono in pace e onestamente in questo paese hanno diritto a un permesso di soggiorno e tutti i figli di immigrati nati qui hanno diritto alla cittadinanza.

Vogliamo ringraziare, infine, tutte le persone, le associazioni e le organizzazioni che ci hanno aiutato in questa fase così complicata della nostra battaglia. Sono così tante che è impossibile elencarle. Simbolicamente, per tutte, ringraziamo la Brigata di Solidarietà Attiva, i cui militanti si sono distinti per generosità, correttezza e impegno disinteressato.
A tutte e a tutti diamo appuntamento a presto: la lotta continua!


Comitato Immigrati di Milano (Jorge Carazas, Mercedes Cuenca, Gladys Levano, Saidou Moussa Ba, Edda Pando, Roberto Reyes)

10 dicembre 2010