Tuesday 4 January 2011

“TORRE CHIAMA TERRA”

 LUNEDì 10 GENNAIO ORE 19 ASSEMBLEA IN VIA OGLIO 21 PRESSO ARCI CORVETTO 
“TORRE CHIAMA TERRA”
 diritti per tutti

Beep Beeep! C.Q - C.Q.! Questo è un messaggio per TUTTI i naviganti dello spazio cittadino,
per i PASSANTI, per i distratti e gli attenti, per tutti i terrestri,
bipedi ragionanti sparsi sul pianeta Terra e soprattutto
per quelli che s’affollano nei pochi chilometri quadrati denominati “Milano”
Beep Beep! Siete connessi? Il collegamento è attivo?
Date conferma! GRZ Torre chiama Terra, Rispondete! (o, semplicemente, LEGGETE!)
Torre chiama terra...
Segue messaggio su problemi terra terra, mostruosamente complicati
da malefico intervento di mostruosa entità aliena (nome in codice: governo B.”). Beeep!
Seguiranno ulteriori comunicazioni, sparse per le piazze e le strade di Milano.
Basterà andarle a cercare. Beep!

Vi ricordate quelli sotto e sopra la torre di via Imbonati? Ora siamo nelle vie e piazze di Milano per “chiamare e richiamare ancora i terrestri” sui nostri perchè. Immigrati e italiani, più che mai insieme, per rivendicare diritti per tutti!

TORRE CHIAMA TERRA PERCHÈ: un’economia trasparente aumenta il benessere di tutti!


SANATORIA TRUFFA: il problema non è stato ancora risolto e migliai di immigrati che lavorano in Italia rischiano di rimanere nella clandestinità e nelle grinfie del lavoro nero. Noi chiediamo al governo un permesso per attesa occupazione per tutti gli immigrati che sono stati truffati durante la sanatoria.


VOGLIAMO VIVERE E LAVORARE ALLA LUCE DEL SOLE: Ci sono migliai di immigrati che vivono e lavorano in Italia ma che, nel 2009, non hanno potuto fare domanda di sanatoria perchè non erano colf o badanti. Ora il governo farà uscire un nuovo decreto flussi che però è valido solo per gli stranieri che sono ancora nel loro paese di origine. Per quelli che sono già qua non esiste nessun meccanismo che permetta i loro datori di lavoro di assumerli.
Questo buco legislativo produce un mercato di lavoratori in nero, in mano a caporali o intermediari che “recuperano manodopera” a piazzale Loreto o davanti ai cancelli dell'Ortomercato. Favorisce l’evasione fiscale e la riduzione delle regole di sicurezza sul lavoro, peggiora le condizioni di lavoro per tutti. Noi chiediamo al governo la possibilità di avere un permesso di soggiorno per chi denuncia il lavoro nero e per chi dimostra il suo inserimento nella realtà sociale.
Regolarizzare questo persone servirebbe a sanare le irregolarità contributive e fiscali, a ridurre lo sfruttamento del lavoro nero e rompere l'odioso meccanismo del ricatto a cui sono sottoposti i lavoratori senza permesso di soggiorno, a far cessare l'uso strumentale della guerra fra lavoratori per abbassare il costo del lavoro; ad aumentare gli introiti delle cassa dello Stato per sostenere il sistema di welfare e di protezione di tutti i cittadini.


Uno stato che, per demagogia, non vuole vedere i vantaggi di stabilizzare un economica trasparente è uno Stato che non ha futuro.


LA CRISI LA STIAMO PAGANTO TUTTI, MA PER GLI IMMIGRATI È PEGGIO: un immigrato che rimane senza permesso di soggiorno può avere una sola volta nella sua vita un permesso per dissocupazione che dura 6 mesi. Se entro questi 6 mesi non trova un lavoro diventa irregolare, anche se vive in Italia da 20 anni, anche se i suoi figli sono nati qua, anche se considera ormai questa come casa sua. Per questo noi chiediamo al governo il prolungamento della validità dei permessi di soggiorno.

TORRE CHIAMA TERRA PERCHÈ: più diritti e responsabilità per gli immigrati significa garantire e allargare l'esercizio dei diritti per tutti!

DIRITTO DI VOTO: Cittadinanza significa prima di tutto partecipazione attiva. Per questo riteniamo fondamentale che in Italia si allarghi - come il 2 giugno del 1946 per le donne - il diritto di voto agli immigrati. Includere nel meccanismo democratico del voto i cittadini immigrati che vivono stabilmente in Italia significa rafforzare la rappresentanza e chiudere la stagione demagogica e xenofoba del rappresentare gli immigrati come il nemico e il principale colpevole della crisi che viviamo.

DIRITTO DI CITTADINANZA PER CHI NASCE E CRESCE IN ITALIA: I figli degli immigrati nati e cresciuti in Italia, non hanno diritto alla cittadinanza. Anche se per loro questa è la propria casa devono continuare ad avere un permesso di soggiorno che possono perdere se perdono il lavoro. Dove sarebbero rimpatriati questi giovani se diventano irregolari? Noi chiediamo la riforma della legge sulla cittadinanza affinché si passi dal criterio di jus sanguinis al criterio di jus soli.

DIRITTO ALL’ASILO POLITICO: L’art. 10 della costituzione italiana riconosce il diritto d’asilo “allo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche”. Tuttavia non esiste una legge che permetta una reale accoglienza di tutte quelle persone che arrivano scappando dalle guerre. Chiediamo sia emanata una legge in materia di asilo politico.
Una società e una politica pronta ad allargare i diritti è una società che si proietta verso il futuro. Una società chiusa su se stessa è meno democratica e senza futuro.

TORRE CHIAMA TERRA PERCHÈ: il razzimo e la xenofabia non sono degni dell’Italia!

CHIUDERE I CENTRI DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE (CIE): Una persona può essere privata della liberta soltanto se commette un reato penale. I CIE, invece sono luoghi in cui gli immigrati possono essere privati della libertà, fino a 180 giorni, senza aver commesso un reato penale. Tutti gli immigrati “regolarizzati” dalla sanatoria del 2009 potevano essere potenzialmente rinchiusi in questi centri. La loro unica colpa sarebbe stata quella di non avere un permesso di soggiorno. Questa situazione sancisce la esistenza di un diritto speciale per alcune persone (un doppio binario giuridico legale) che non è compatibile con lo Stato di diritto. La storia dovrebbe insegnare qualcosa in merito al pericolo che rappresentano le leggi speciali.
Se esistessero meccanismi per permettere la regolarizzazione dei cittadini immigrati i costi alti investiti in modo non efficienti nei CIE potrebbero essere investite nel creare reali politiche di accoglienza.

COSTRUIRE UNA CULTURA DI CONVIVENZA: “Se ne tornino a casa loro! Non c'è abbastanza lavoro per noi italiani, figurarsi per loro, via!” dicono i rappresentanti del pensiero leghista. Cosa succederebbe se queste parole diventassero il credo in altre parti del mondo? Decine di milioni di emigrati, compresi i figli nati in quei paesi, dovrebbero tornare in Italia.
La diffusione di una (non) cultura dell'odio razzista, non solo non fa giustizia ai milioni di italiani che hanno vissuto la stessa esperienza in direzione opposta, ma di fatto non fa che alimentare una spirale violenta e becera antica quanto l'Impero Romano. Un Divide et Impera che assume nuove forme e individua nuovi soggetti: lavoratori italiani contro lavoratori immigrati.
È invece necessario accompagnare la società italiana – e i suoi cittadini, autoctoni e immigrati -  nelle trasformazioni che i movimenti migratori inducono anche nel Bel Paese, affinché tutti ne possano ricavare il maggior numero di vantaggi, riducendo al minimo le sofferenze, i disagi e i traumi e raccogliendo la richezza che questo processo può rappresentare. NOI CI STIAMO PROVANDO!


Per questo TORRE CHIAMA TERRA perchè affermare i diritti dei più deboli
vuol dire affemare i diritti di tutti!

Venite a trovarci!
LUNEDì 10 GENNAIO ORE 19 ASSEMBLEA IN VIA OGLIO 21 PRESSO ARCI CORVETTO 

IMMIGRATI AUTORIGANIZZATI
immigratiautorganizzatimilano@gmail.com

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