Thursday 28 July 2011

Un'estate al mare?

Contro la sanatoria truffa!
Venerdì 29 luglio dalle ore 19.30 alle Colonne di San Lorenzo
partecipazione speciale di MONI OVADIA
L’iniziativa è organizzata da Rete Immigrati Autorganizzati Milano.

aderiscono:
Acea Onlus, Arci Milano, Naga, Todo Cambia, Comitato Inquilini Molise Calvairate, Insieme per la Pace, Convergenza delle Culture Sanpapiè, Associazione Senegalese, Brigata di Solidarietà Attiva Milano, Sinistra Critica,Studio 3R , Rifondazione Comunista, Partito Umanista, Donatella Biancardi, delegata sindacale RSU, USB Milano.

Rete Immigrati Autorganizzati torna in piazza contro la sanatoria truffa. Stavolta lo fa con un presidio nel cuore della Milano da bere, alle Colonne di San Lorenzo. Qui giungerà un corteo di migranti partito da piazza Duomo alle ore 18.30. All'arrivo del corteo, una carrellata di iniziative, incontri, interventi, musica e teatro, a partire dalla 19.30 fino a tarda sera. 

Rete Immigrati Autorganizzati ha invitato a confrontarsi sul tema consiglieri e istituzioni.
interverranno:

  • Jorge Carazas (Rete Immigrati Autorganizzati Milano)
  • Saidou Moussa Ba (Rete Immigrati Autorganizzati Milano)
  • Massimo Gatti (Consigliere Provincia di Milano per lista un'altra Provincia -PRC-PdCI)
  • Patrizia Quartieri (Consigliere Comunale di Milano per SEL)
  • Mirko Mazzali (Consigliere Comunale di Milano per SEL- Presidente Commissione Sicurezza)
  • Chiara Cremonesi (Consigliere Regione Lombardia per SEL)
  • Anita Sonego (Consigliere Comunale di Milano per Sinistra per Pisapia)
  • Fandema presenterà lo spettacolo di Teatro Forum "Il Lavoro MOBILITA l'Uomo", legato alla tematica della sanatoria truffa e della difficile integrazione lavorativa e sociale degli stranieri in Italia.
  • Percussioni arabe
  • le danze dell'Associazione Culturale togolese ASSILEASSIME 
  • Dj Set Alì Baba

Un'estate al mare?

Arrivano le vacanze, ma per noi immigrati questa sarà l'ennesima estate in cui non potremo tornare nei nostri paesi, dai nostri cari, perché non possiamo uscire dall'Italia.
E perché non possiamo uscire dall'Italia?
Perché nonostante lavoriamo e viviamo in questo paese da diversi anni non abbiamo un  permesso di soggiorno.
E perché non abbiamo un permesso di soggiorno?
Perché anche se abbiamo un datore di lavoro disposto ad assumerci, la legge sull'immigrazione non glielo permette. L'unico meccanismo tramite il quale un datore di lavoro può assumere uno straniero è tramite il decreto flussi, ma il lavoratore deve essere nel suo paese.

SANATORIA TRUFFA 2009
Nel 2009 il Governo ha fatto una sanatoria. Questa permetteva ai datori di lavoro di assumere soltanto lavoratori immigrati che svolgevano mansioni come colf e badanti. Quindi gli immigrati che lavoravano come muratori, elettricisti, operai non potevano regolarizzare la propria situazione. Molti commercialisti e avvocati hanno iniziato ad offrire la possibilità di avere un contratto di lavoro come colf o badanti in cambio di grosse somme di denaro. E per uscire dalla situazione di "clandestinità" noi abbiamo pagato quelle somme. Ma questi "professionisti della truffa" sono scomparsi con i nostri soldi ed il lavoro non l'abbiamo mai visto.
A novembre 2010 siamo saliti sulla torre di via Imbonati per protestare contro questa truffa. La nostra richiesta è quella di poter avere un permesso di soggiorno per attesa occupazione per tutti quei lavoratori che sono stati costretti a subire questa situazione oppure che ci permettano di cambiare datore di lavoro ed essere assunti da altri per i quali già lavoriamo.

NOI VOGLIAMO GIUSTIZIA!
In questi mesi insieme a Naga, Arci e Comitato Inquilini Molise Calvairate abbiamo interpellato diverse autorità cittadine affinché ci aiutino a risolvere questa nostra situazione.
La nostra richiesta di incontro con il Procuratore di Milano ha avuto riscontro e siamo stati ricevuti. L'incontro è stato positivo e si sono aperte delle strade per risolvere questa nostra situazione.
Nell'incontro avuto con il nuovo Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia ci aveva promesso che avrebbe sollecitato la Prefettura e Questura per la riapertura di un Tavolo di trattativa che affronti la situazione delle truffe. Purtroppo non abbiamo più avuto nessuna notizia da parte del Sindaco. Speriamo che il vento di cambiamento a Milano porti anche a noi immigrati qualcosa di positivo e il Sindaco Mantenga la sua promessa.
Abbiamo anche consegnato una lettera al nuovo Assessore alle Politiche Sociali, Pier Francesco Majorino, sollecitando un incontro, ma neanche da parte sua abbiamo ancora avuto risposta. Abbiamo letto nei giornali che l'Assessore ha incontrato i giovani, figli d'immigrati. Ci fa molto piacere, ma la tematica immigrazione non si riduce soltanto alla situazione dei nostri figli.
Chiediamo quindi al Sindaco di avviare il tavolo delle trattative, all'Assessore di ascoltarci per capire altri aspetti della situazione degli immigrati e al governo il rilascio di un permesso di soggiorno per attesa occupazione per tutti i lavoratori truffati come stanno chiedendo anche agli immigrati di Brescia, Massa Carrara, Padova ecc.
Info: 3200118441-3803442144 (arabo) -
DURANTE IL MESE DI AGOSTO IMMIGRATI AUTORGANIZZATI SI TROVA TUTTI I martedì DALLE ORE 18 ALLE 19 ALL’ARCI CORVETTO IN VIA OGLIO 21 - MILANO

Monday 25 July 2011

27 luglio 2011 – Senegalesi in piazza

Dopo la grande manifestazione dello scorso 23 giugno in Senegal, in Europa e negli Stati Uniti, e il presidio del 27 giugno a Milano davanti al Consolato Senegalese, siamo riusciti a fermare la deriva monarchica del presidente Abdoulaye Wade, che ha ritirato il progetto di legge che gli avrebbe permesso di vincere le elezioni con il 25% dei voti: in pratica, sarebbe bastato solo un quarto dei voti complessivi per evitargli il secondo turno elettorale.

Wade si proponeva anche la nomina diretta del vicepresidente, che nel caso di un suo decesso o di inabilità per malattia avrebbe preso automaticamente il suo posto senza bisogno di indire nuove elezioni.

Grazie alle mobilitazioni, la popolazione ha saputo mettere in crisi l’intento dittatoriale del presidente. Ma questo non basta. Wade continua a sottovalutare i bisogni reali del suo popolo e a minacciarlo, rifiutandosi di affrontare i problemi più gravi che affliggono il paese: per esempio, la disoccupazione giovanile crescente, la mala sanità, la precarietà della scuola, la crisi della pesca e dell’agricoltura, la mancanza di elettricità nel paese e nella stessa Dakar (con il fallimento del piano Takkal).

Anziché ascoltare la sua gente e rivedere la sua politica generale (che comporta un numero esagerato di ministri, un senato che non ha autorevolezza e segue soltanto la sua volontà, un parlamento che non osa mai contraddirlo e che si presta alle sue manipolazioni, magnificandone i pregi), Wade ribalta la situazione e sostiene che è lui a non essere compreso dal popolo, che non saprebbe cogliere la sua volontà di rafforzare la democrazia in Senegal. Ha messo in atto una macchina intimidatoria nei confronti dei leader politici, con l’aggressione di Aliou Tine (presidente dell’associazione per i diritti umani Rado), del deputato Elhadj Diouf (malmenato all’interno del parlamento) e di Serigne Moustapha Sy Diamil (aggredito con una pompa a gas durante una conferenza religiosa).

Il presidente Wade continua inoltre a perseguire il cosiddetto “decoupage” territoriale, modificando cioè l’assetto territoriale legato alle sedi elettorali con il fine di creare confusione e aumentare l’astensionismo (in pratica, la gente non saprebbe più bene dove andare a votare).

Noi senegalesi mettiamo in evidenza con forza che il progetto politico del presidente Wade continua a non prendere in considerazione le esigenze del suo popolo. Chiediamo alla Corte Costituzionale di esaminare la candidatura di Wade alle prossime elezioni politiche del febbraio 2012, una candidatura che noi non riteniamo valida perché la nostra Costituzione non prevede più di due mandati elettorali e questo per Wade sarebbe il terzo.

Chiediamo al presidente di sottoscrivere gli accordi di reciprocità che permetterebbero ai cittadini che rientrano in Senegal dopo anni trascorsi in Italia di recuperare i contributi versati, che altrimenti andrebbero persi.

Chiediamo infine al ministro senegalese dell’immigrazione di incontrare i suoi connazionali – durante i suoi viaggi in Italia – per conoscerne i problemi e i bisogni e per avviare con loro un reale percorso che permetta di migliorare le loro condizioni di vita, diventando così una sorta di “ponte” tra il governo e gli immigrati.


Per questi motivi invitiamo tutti i cittadini milanesi a manifestare con noi martedì 27 luglio alle ore 15.30 davanti al consolato senegalese in via Val Blenio, angolo Legioni Romane (MM Primaticcio).

Wednesday 13 July 2011

19 luglio: assemblea nazionale a genova verso una giornata di mobilitazione globale per i diritti dei migranti il 18 dicembre

www.globalmigrantsaction.org

sul sito si trovano gli appelli fatti al Forum Mondiale delle Migrazione a Quito ad ottobre 2010 e al Forum Mondiale di Dakar a febbraio 2011 che convocano alla giornata mondiale del 18 dicembre 2011 contro il razzismo per i diritti dei migranti, rifugiati ed sfollati


Genova 2011
Assemblea Nazionale delle associazioni dei migranti e antirazziste
19 luglio
Ore 15.00
Auditorium Palazzo Rosso
Via Garibaldi 18
 Verso una  giornata di mobilitazione globale per i diritti dei migranti il 18 dicembre 2011

Monday 11 July 2011

SANATORIA TRUFFA UN ANNO DOPO || Venerdì 15 Luglio @ ZAM

VENERDI' 15 LUGLIO h. 21:00
B.S.A. Milano e Z.A.M. vi invitano al dibattito
SANATORIA TRUFFA UN ANNO DOPO
dopo gru, torri e occupazioni, come continuare la lotta?

intervengono:
- Coordinamento migranti Bologna
- Coordinamento migranti Toscana Nord
- Presidio sopra e sotto la gru Brescia
- Immigrati autorganizzati Milano
- Razzismo stop Padova



Sono un immigrato, vivo a Milano da 5 anni. Nel mio paese non avevo un futuro, così sono partito per cercare lavoro.
Sono entrato in Italia irregolarmente, perchè non c'era altro modo. Ora lavoro nei cantieri o nei mercati, in nero, perchè non c'è altro modo.
Sono un clandestino, invisibile e ricattabile.
Un giorno un amico mi dice che c'è una "sanatoria", che se riesco a farmi assumere come colf o badante posso ottenere il permesso. Io non sono né colf né badante. Ma vorrei tornare nel mio paese, vorrei sposarmi, fare dei figli e portarli qui con me. Allora raccolgo tutto quello che ho, mi faccio prestare quello che manca, e pago. Pago un mio connazionale che mi dice che un datore di lavoro italiano vuole assumermi. Pago 3000 euro, pensando a tutta la fatica che ho fatto per guadagnarli. Ma sono felice, perché quando avrò il permesso non sarò più illegale.
Poi però passano mesi e del permesso non so ancora nulla. Il tizio a cui ho dato i soldi non risponde più al telefono, è sparito. Anche il mio amico ha pagato e anche lui non sa più niente della sua pratica. E allora capisco, siamo stati truffati.
Decido di andare dalla polizia a denunciare il mio estorsore. Mi chiedono i dati, mi prendono le impronte. E invece di aiutarmi, mi danno un'espulsione.


Questa potrebbe essere la storia di migliaia di immigrati in Italia. Da qui nascono tutta la rabbia e l'indignazione che li hanno portati l'autunno scorso a salire su una gru a Brescia e su una torre a Milano, mentre in tante altre città si organizziavano presidi, manifestazioni e proteste. Di loro ne hanno parlato giornali, radio, televisioni; sotto quelle gru e quelle torri hanno conosciuto il significato della parola lotta e la solidarietà di tanti, italiani e stranieri. Non sono più invisibili, ora, e non sono certo soli. Associazioni, gruppi e attivisti continuano e continueranno a sostenerli. Ma dopo più di un anno di mobilitazioni, qual'è il bilancio? Quanto è stato ottenuto e quanto invece è ancora da rivendicare? Noi crediamo che sia ora di confrontare le diverse strade percorse e rafforzare le reti che da Padova a Massa Carrara, da Brescia a Bologna, ci uniscono tutti, italiani e stranieri, in un'unica lotta. Perché i diritti o sono di tutti o di nessuno. E insieme va decisa la prossima mossa.

c/o Zona Autonoma Milano - via Olgiati 12
MM2 Famagosta - Bus 95, 47 - Tram 2, 14

Friday 1 July 2011

Presidio 2 Luglio in viale Padova 69 Milano ore 15 -Nessun essere umano è illegale

Tornano alla luce del sole gli Immigrati Autorganizzati e ci danno appuntamento al Parco Trotter di Milano, in via Padova 69, sabato 2 luglio, ospiti del Fjestival delle Diversità, dalle ore 15.



Dopo l’incontro con il Sindaco Pisapia e dopo la piccola vittoria su Maroni e Manganelli scendono di nuovo in piazza e nelle strade per ribadire che non è l’improvvisa bontà di un Ministro che da la possibilità a chi non ha potuto regolarizzarsi con la sanatoria 2009 a causa della doppia espulsione di ottenere ora il permesso di soggiorno; solo la lotta degli immigrati insieme agli italiani può davvero cambiare qualcosa e garantire diritti per tutti.

Se la circolare Manganelli sulle doppi espulsioni è finalmente stata ritirata è invece ancora aperta la partita milanese e nazionale sulla sanatoria truffa. Dopo l’apertura del sindaco Pisapia alle ragioni degli immigrati non lasciamo comunque la partita nelle sole mani della politica istituzionale e torniamo ad invadere pacificamente i quartieri in cerca di legalità e diritti, per far sentire la nostra voce e la nostra presenza di nuovi cittadini.
Continuiamo a ribadire:

NO alla Bossi-Fini che ci incatena al lavoro nero;
NO al prolungamento della detenzione a 18 mesi nei CIE e chiusura immediata di questi centri;
SI a un nuovo patto di cittadinanza, dove non ci siano mai più clandestini ma solo nuovi cittadini, che contribuiscono alla crescita e al benessere, alla vita di questo paese.


La lotta per una sanatoria per tutti continua.
Appuntamento sabato 2 luglio ore 15, via Padova 69.


Rete Immigrati Autorganizzati

Per info:
Rete Immigrati Autorganizzati: 3200118441
                                           - 3278841359
immigratiautorganizzatimilano@gmail.com
http://immigratiautoorganizzatimilano.blogspot.com/